NITEL (che è socio aggregato in ASAS) è un consorzio interuniversitario formato da 19 Università italiane (18 pubbliche e una privata) nato oltre dieci anni fa nel settore dei trasporti e la logistica. Negli anni, dall’iniziale campo dei trasporti e della logistica, gli interessi scientifici si sono espansi e oggi il NITEL si occupa anche molto di ICT, ed in particolare di sistemi spaziali, e di Security. Nel 2015 il consorzio ha fatturato circa 800mila euro.

Attualmente in Italia esistono circa venti consorzi universitari, una forma giuridica che permette agli atenei di unirsi in strutture permanenti.

Quali sono i principali progetti in corso o terminati di recente?

Il principale appalto, per termini economici e di prestigio, è una la fornitura degli apparati di sicurezza per i lavori della ferrovia Torino-Lione. Il consorzio, insieme ad una azienda italiana, sta inoltre lavorando su un progetto finanziato dell’ESA finalizzato alla trasmissione delle partite di calcio di Lega Pro con rete di contribuzione via satellite e fruizione su piattaforma web. Inoltre, stiamo lavorando ad un progetto per la messa a punto di un apparato, finalizzato alla sicurezza dei passaggi a livello ferroviari, che comunicherà anche via satellite, così da assicurare la più ampia copertura. In un progetto parallelo a quest’ultimo stiamo supportando lo sviluppo di un nuovo tipo d’antenna. Tra le attività del NITEL, vale infine la pena citare i progetti di formazione. Il consorzio, in particolare, gestisce un master di II° livello in Homeland Security molto seguito.

Il consorzio è presente sui mercati esteri?

Noi siamo presenti nel mercato della ricerca internazionale. L’ESA, ad esempio, è di fatto uno dei principali finanziatori dei nostri progetti. Anche alcune aziende europee hanno finanziato e stanno finanziando attività di ricerca.

Quali sono stati gli strumenti che il consorzio ha utilizzato durante la sua crescita?

L’attività del consorzio si svolge prevalentemente su programmi pubblici: Commissione Europea, ESA, ASI, e fondi regionali su tutti. Poi prendiamo anche commesse dirette da aziende, ma in una percentuale minoritaria. Di fatto viviamo come un Università. In questo, nel bene e nel male, abbiamo gli stessi limiti. Penso alla rendicontazione, la modalità di finanziamento, i problemi di cofinanziamento, che per noi può rappresentare un problema, gli intoppi burocratici. Spesso ci siamo trovati nella condizione di dover anticipare i soldi. E questo per un consorzio interuniversitario è una enorme complicazione. Anche perché il NITEL non ha finora mai preso fondi di funzionamento a fondo perduto dal MIUR, al contrario di altri consorzi. Di fatto viviamo dei progetti che facciamo.

Quali sono le prospettive a medio termine?

Il nostro piano della ricerca è sui grandi temi finora affrontati: trasporti, logistica, ICT, sicurezza, telecomunicazioni satellitari. A breve termine non è previsto nessun ingresso di nuove Università.

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